Era sera, quando ormai il sole aveva ceduto alle tenebre della notte, un uomo di media statura ammoniva il suo cocchiere di far presto e arrivare quanto prima.
I lineamenti erano quelli di un nobile ma sul suo vestito non portava nessuna blasonatura e neppure la carrozza era quella delle grandi eccellenze.
Amava, la semplicità Massimo, vestiva come consueto, odiava ostentare e anche nelle grandi occasioni amava essere sempre se stesso, unico e inconfondibile.
Una volta arrivati, non esitò a bussare alla porta di sua cugina.
"Cugina, sono Massimo! "
La sua voce rauca, permisero alla cara cugina di riconoscerlo subito. Così distrattamente sorrise.
L'abbraccio per alcuni istanti. Le era mancata molto, ma non emise parola.
Voleva racchiudere tutto in quel familiare gesto.
"Grazie all'Altissimo, stai bene. E mi fa piacere, ti vedo in forma cara...
Bello grande il Palazzo eh... Ti piacciono le grandi imprese.
"
L'ammiccò per un istante e poi afferrando una borsa si inoltrò all'interno del Palazzo.
"Grazie dell'accoglienza cara.. Ma perdonami.. Non conosco le stanze.. Potresti accompagnarmi tu."